Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/282


— 272 —

staio di donne: sbirciò subito Isabella e si aggiustò con un dito le sopracciglia come per guardarla meglio.

— E donde spunta questo bocciolo di rosa?

Ingelosito ma anche contento, Pietro rispose: — Eh, spunterà bene dalla pianta.

Per niente intimorita, anzi dondolandosi come una ballerina che inizia la danza, Bellina fissò negli occhi l’omone e osservò, in dialetto:

— Ma se io sono un bocciolo di rosa, lei è ben un bel pomo maturo.

— Il pomo d’Adamo, — disse il parroco grasso; e avendo bisogno di sputare, per buona creanza si volse indietro e lo fece dentro il suo fazzoletto da naso.

Tutti, compreso il parroco magro, risero con sottinteso, e più di tutti l’uomo preso di mira; profittando della subita famigliarità, egli si accostò ad Isabella e le palpò le spalle.

Ma lei, che con gli scherzi non intendeva andare oltre alle parole, fece uno scossone esagerato, accennando a liberarsi del gran peso di lui, e fuggì via in casa.

Questo piacque molto a Pietro: mentre la lieta compagnia si tratteneva nell'ingres-