Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 142 — |
Quando egli ripeteva queste cose in famiglia, tutti lo prendevano in giro: quindi il contegno di Lia, che dopo il primo scatto di riso, s’era irrigidita e tesa come nell’ascoltare un prete che parla dall’altare, gli faceva piacere. Tuttavia si rifece umile anche lui.
— Tu, del resto, tutte queste cose le avrai lette nella Bibbia o anche nel libro della messa. Non ce l’hai il libro della messa?
— Ce l’ho, ma non lo leggo.
Egli la guardò con gli occhi grandi spalancati.
— E a messa ci vai?
Con l’indice, a testa bassa, ella fece segno di no.
— Ma le preghiere, le sai?
— So il pater nostro, l’avemaria e basta.
— Neppure il credo?
— Neppure.
— E allora, come va che vuoi farti monaca?
Il piccolo viso barbarico di Lia si atteggiò ancora a un disgusto profondo: e l’anima sua parve ricaduta nell’ombra.
— Così. Perchè sono stanca di vivere e di soffrire.
— Lia! Perchè parli così? Quanti anni hai?