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Bisognava quindi salvarsi. Finse bene il risveglio, in modo che la stessa Gina lo credette vero; ed anche la madre si lasciò ingannare dal brivido e dal pallore che seguirono al supposto svenimento. In realtà egli rabbrividiva di rabbia e di rancore contro Gina, e per il suo rientrato desiderio; ma anche per l’ombra che sentiva di essersi oramai sollevata fra lui e la madre. Bisognava salvarsi da questa ombra, e vendicarsi nello stesso tempo, con pazienza e con astuzia.
Non parlò: si stese sul lettuccio, si lasciò coprire con la coltre, e gli parve di essere momentaneamente sepolto. Sentì che la madre diceva a Gina:
— Il raffreddore attacca. Si vede che Pietro lo ha preso dallo zio Dionisio: bisogna adesso che voi tutti non vi avviciniate più ai malati; penserò io a loro. Vattene, tu.
— Vattene, tu, — ripetè fra di sè Pietro; — la caccia via perchè sa che anche lei è colpevole. Se non mi avesse voluto non veniva qui. Adesso, poi, penserò io a fartela scontare.