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PREFAZIONE




Cara Deledda,

Io la chiamo cara; eppure non l’ho mai conosciuta e neanche vista. Ma v’ha una visione dello spirito, ch’è più acuta di quella degli occhi; e le sue lettere, così piene di grazia e di gentilezza, mi hanno data questa visione di lei. Sicchè io ho preso a volerle bene; e per conseguenza infallibile a secondarla in ogni suo desiderio: e anche in questo così modesto che m’ha espresso che io presentassi al pubblico una sua novella. Davvero, non intendeva perchè lei lo volesse, io non ho scritte nè novelle nè romanzi in vita mia, nè so, credo, scriverne;