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tre anni dopo | 69 |
A Caterina tutte le cure, tutti i sorrisi. Le serbava i frutti prelibati, la portava in groppa del suo cavallo in campagna, — a tavola le porgeva le porzioni migliori, e talvolta la conduceva a passeggio, a prendere il sorbetto, nelle sere di estate, — cosa che non faceva con Anna e con le altre sorelle.
Anna vedeva, ma non si lamentava. Sapeva bene che non gli era sorella. Non ci pensava neppure, e se ci pensava, ricordandosi le relazioni intime avute con Sebastiano il primo anno, diceva a sè stessa che se fossero continuate avrebbero potuto ingelosire le sorelle maggiori e la mamma.
E Anna voleva essere tranquilla in quella casa. Col tempo ella si era formata la giusta idea della sua posizione. Ora vedeva nitidamente ogni linea del suo avvenire. Si accorgeva che dai Velèna era ben voluta e trattata come una figlia e cercava di rendersi utile.
Forse Paolo Velèna le voleva più bene che alle sue stesse figlie. Il lavoro continuo, arido, incalzante, invecchiava Paolo innanzi tempo.
I suoi capelli imbiancavano visibilmente, e