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68 | tre anni dopo |
Lucia ed Angela continuavano a fare ciò che facevano a diciasette. Caterina, sebbene avesse finito le elementari, non aveva punto messo giudizio. Le sue vesti corte svolazzavano sempre in Tele’ e gardu e le sue risate salivano al cielo. Antonino, allungatosi, — aveva allora dieci anni, — pareva un po’ più serio, ma giocava sempre e Nennele gli teneva compagnia.
Anna, donn’Anna come la chiamavano le serve, soltanto Anna aveva cambiato, trasformandosi in giovinetta. Non giocava più, ma il contatto invadente di Caterina, non le permetteva ancora di essere seria e posata. Talvolta si obbliava; scendeva in Tele’ e gardu e rideva anch’essa nella gaja comitiva; ma poi se ne pentiva e si rammaricava.
Era la dolcezza e la bontà in persona, come Sebastiano, a venticinque anni, era la forza, la gioventù e l’onestà personificata.
Tuttavia non andavano più d’accordo, come nei primi tempi. Ora Sebastiano aveva riposto tutta la sua amicizia ed il suo affetto in Caterina, ed a giorni pareva non accorgersi di Anna.