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58 la vita in famiglia

desolata — Hanno viziato anche Anna, che quando è venuta pareva una donnina fatta.

In realtà Anna, che si vantava di far una calza in otto giorni, ne aveva cominciata una da più di un mese, ed era tutt’altro che avviata alla fine.

Neppure il caldo, il sole, l’afa, poterono impedire ai tre ragazzi le loro scorrerie. I passatempi dell’inverno erano del tutto dimenticati. Non più gioco di carte, di dama, di domino. I gattini, le galline, il cane, persino le bambole, come se non esistessero.

A costo di buscare un malanno stavano sempre là, — anche di notte, ora che le notti erano chiare, profumate e calde.

Al tempo degli esami si ebbe un po’ di tregua e Caterina non parlò di altro. Diventò seria e preoccupata. Fu approvata, così, così, senza lode e senza biasimo, — ma Antonino, come era da prevedersi, fu bocciato. Tornò a casa pallido come un morto.

— Sta bene! — gli disse freddamente il babbo. — Riuscirai un buon prete....

Egli diventò livido. La minaccia di metterlo