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46 la vita in famiglia


Delle volte, in casa, non si accorgevano che ci fosse. Eppure egli era utilissimo. Si accontentava d’ogni cosa, non alzava la voce, non si lamentava. Vestiva modestamente, con camicie di bordattino colorato, dai colletti rivoltati, e portava un grosso soprabito di orbace fodrato di scarlatto antico, e il cappello a cencio.

Pareva un artista e forse lo era molto più di Cesario.

Sempre a cavallo, presiedeva i lavori di campagna, dando l’esempio ai lavoratori e mangiando con essi il pan nero, — visitava ogni settimana i poderi, i pastori, le seminagioni, i pascoli.

Paolo Velèna, intento alle sue lavorazioni di scorza e agli altri negozi, abbandonava a poco a poco le redini del patrimonio a Sebastiano.

Dolcemente, insensibilmente, Sebastiano si imponeva. La gente di servizio, quando picchiava alla porta dei Velèna, chiedeva del signor Sebastiano, oramai, e non del signor Paolo.

— Sebastiano di qua, Sebastiano di là, pare che Paolo Velèna sia morto! — diceva que-