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32 | i primi giorni |
La piazzetta della chiesa formicolava di signori, e la gente entrava in chiesa, frettolosamente, perchè l’ultimo tocco era suonato. Ci vollero più di tre minuti per ficcare le margherite entro il manicotto, lì, sull’atrio della chiesa, ove tutti guardavano.
— Ti dico di buttarle via! — ripetè Cesario, alzando la voce. Egli non voleva che i giovinotti guardassero a lungo le sue sorelle.
Lucia ed Angela, invece, sorridevano, scambiando uno sguardo d’intelligenza fra loro.
— Questa mi pare sia l’ultima volta che vi accompagni.... — borbottò Cesario irritato.
Annicca arrossì e tremò: capì ch’era lei la causa di quel piccolo scandalo ed ebbe voglia di piangere.
— Sì, buttiamole via.... — rispose, ma Caterina era già dentro la chiesa, immergendo la manina senza guanti nell’acqua santa.
Era tardi. Il coro finiva; le voci dei sacerdoti risuonavano, come l’ultima eco di un tuono, per le antiche navate, e Annicca si confuse vieppiù, non sapendo cosa fosse. Molti ragazzi e giovinotti aspettavano che la pre-