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le anime oneste 279

denti che la calmavano completamente, perchè quasi sempre le arrivavano dopo un’altra burrasca, quando cioè aveva avuto abbastanza tempo per calmarsi della precedente, nel cui furore aveva scritto alla cugina.

Eppure Anna non le dava mai ragione, la pigliava in giro talvolta, e finiva prodigandole dei consigli d’obbedienza e di sottomissione al marito.

Gonario leggeva queste lettere, e s’accorgeva quanto bene facessero a Caterina.

— Se tu rassomigliassi a tua cugina! — gridava spesso alla moglie bizzarra, quando ella lo tormentava con le sue bizze di bambina cattiva. E il solo ricordo di Anna pareva calmasse Caterina. Allora, come un rimpianto passava negli occhi di Gonario; ma Anna era troppo lontana per accorgersene, ed essendo vicina, ed accorgendosene, avrebbe risposto con uno sguardo di profonda indifferenza.

Dopo la nascita, un po’ tardiva, del piccolo Giovanni, c’era stata una lunga pace, un armistizio che pareva eterno; pure ad un tratto Caterina s’era fatta nuovamente viva con Anna,