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278 | le anime oneste |
vanni diventava quasi bellino, e Anna lo prese fra le braccia, vezzeggiandolo.
— Lascialo — disse Caterina, — ti sporcherà. Come ti sei fatta bella, Anna!
La squadrava da capo a piedi, sempre più meravigliata. Lei, Caterina, ingrassava; non aveva ancora venti anni ed era già una matrona, così senza busto, con una vestaglia di flanella, che la rendeva più grossa di quel che realmente era.
Dopo i primi mesi di matrimonio i due sposini avevano sempre avuto periodicamente delle questioni che eccitavano Caterina in sommo grado. E siccome tutti davano sempre ragione a Gonario, che del resto se la prendeva per cose da nulla, Caterina si sfogava scrivendo lunghe lettere ad Anna. Le raccontava tutte le volgarità di suo marito, le diceva che la maltrattava, che era un egoista, geloso, superbo, volgare, che si pentiva d’averlo sposato; e qualche volta finiva col rimproverarle di aver favorito e aiutato il suo matrimonio. Anna le rispondeva lunghe lettere gentili, spiritose e spirituali, dicendole tante cosine dolci e sua-