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la lontananza | 271 |
di quei fatti singolari che pur accadono spesso.
Il volto del giovine pastore si rassomigliava perfettamente a quello di Gonario Rosa!
— Me ne andrò anch’io, come Sebastiano, — pensò Anna staccandosi dal muro, dopo aver ricordato, rabbrividendo ancora di umiliazione e di rancore contro la sua impotenza, l’impressione provata quel giorno.
E la lontananza le arrise come una grand’iride di pace e di speranza. Attraversò tutto l’orto. Al di là del muro i bambini giocavano ancora; attraverso la siepe le loro grida e le loro risate allegre giungevano fino ad Anna.
Ella ricordò; ricordò i primi giorni dopo il suo arrivo, e rivide Sebastiano che con le forbici in mano minacciava di tagliar la punta del naso a Caterina.
E passò, con un sorriso su le labbra pallide, i cui angoli si ripiegavano pure con infinita tristezza.
Nel tiepido cielo di un azzurro slavato, dia-