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14 | l’arrivo |
Caterina accarezzandogli i piedini rosei. — È tutto bagnato, Dio mio, mamma....
— Cosa vuol dire Nennele?
— Emanuele. Taci, cuoricino mio. Vieni mamma da Nennele....
Caterina lo prese tra le braccia e il bambino si mise a sorridere vezzosamente.
— Che bel bambino, è bellino, — disse Annicca, accarezzandolo.
Caterina le fece sapere tante cose. Nennelle aveva quattordici mesi e i primi dentini. Era molto bello, ma piangeva sempre e si voleva cullato per dormire. Prima di cenare Annicca sapeva così molti particolari della sua nuova casa. La stanza dove si trovavano era la stanza da pranzo, che dava sul cortile. Una grande semplicità da per tutto; sulle pareti bianche, sulla gran tavola di noce, sulle sedie massiccie e sulle stoviglie della vecchia credenza. Un gran braciere d’ottone, pieno di fuoco, spandeva un tenue calore per la stanza, e il tutto veniva illuminato da una candela alta ad olio. Annicca vide che tutti vestivano con qualche ricercatezza, con colori fo-