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252 la lontananza




Allora quella specie di stupore che fino a quel giorno aveva cambiato la fisonomia di Sebastiano sparve come per incanto. Era partito di casa sua senza saper dove andare, con la morte nell’anima, senza scopo, senza meta. E lassù ritrovava il sogno più intenso di tutta la sua vita. Suo padre gli dava una terra vergine, una casa, una somma per pagare le braccia necessarie onde realizzare il sogno.

Ecco che ora Sebastiano, nel fiore della sua gioventù e delle sue forze, poteva cominciare l’opera sua, con la speranza di vederla completa prima di morire. Allora egli aveva ventisette anni; intimamente era quasi ancora un fanciullo, tanto pura era stata sempre la sua vita; ma la ferrea energia dei suoi nervi e dei suoi muscoli, la gagliarda salute del suo sangue, completavano in lui ciò che l’esperienza e le passioni non gli avevano ancora dato.