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218 | capo d’anno |
eppure in fondo all’anima, senza osare di confessarselo, gioiva pensando nebulosamente che Sebastiano poteva impedire quel matrimonio.
Caterina poi tremava, senza poter dire una delle mille parole che le salivano alle labbra. D’un tratto scoppiò a piangere.
— Io.... non voglio scandali, — disse singhiozzando. — Babbo, babbo mio, fate pure tutto ciò ch’egli vuole.
E sporgendo il labbro superiore parve additare con esso, spasmodicamente, Sebastiano. Egli disse alzandosi:
— Sta bene ogni cosa. Fate voi ciò chi vi par giusto. Ma poichè avete chiesto il mio parere io ve l’ho dato e la mia coscienza grida di no. E grida di no anche il mio cuore che vuol bene a Caterina forse più di quello che potete credere. Se io mi oppongo è per il suo bene, non per altro. Ditemi stupido, ditemi ignorante, tutto quel che volete....
Caterina piangeva, ma le sue lagrime e le sue parole invece di commuovere Sebastiano l’irritarono di più.
Egli scappò via non potendo più resistere.