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il sacrifizio | 197 |
Dopo cena Sebastiano prese il suo cappotto e uscì, ma dimenticò di pigliarsi la chiave.
— Resterò io ad attenderlo, — disse Anna spingendo il braciere accanto alla tavola, per sedersi accanto e leggere.
Ma, per più d’un’ora, nessuno andò a dormire. Antonino studiava a voce alta la sua lezione di latino, Nennele faceva le ombre sulle pareti e le serve filavano.
Un po’ di tristezza restava ancora negli occhi di Caterina, e Anna leggeva i Racconti Russi di Turghenieff.
Anna leggeva sempre buoni libri; ciò le permetteva di non passare per una stupida quando si parlava di letteratura alla sua presenza.
Cesario comprava mano mano le novità letterarie che uscivano a Roma ed a Milano; non aveva più la manìa dei libri francesi.
Anna e Caterina leggevano; ma mentre i romanzi ed i versi contribuivano ad esaltare il carattere bizzarro di Caterina, passando nella sua fantasia come una meteora infuocata, ad Anna servivano di studio.