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188 | il sacrifizio |
— Lo credo bene, — interruppe Sebastiano con ironia. Ma Gonario non si stancò punto di essere prudente e calmo. Continuò a perorare la sua causa, ma invano.
— Basta, basta! — disse alla fine Sebastiano, fermandosi. È inutile; non ci capiremo mai. Non se ne parli più. Tu cercherai un’altra moglie, ne troverai da per tutto, e più belle e più ricche di Caterina nostra. Bevi.
— No, grazie, non bevo più. — Ne riparleremo domani?
— E perchè? Tanto è inutile. Ciò che ti ho detto resta per domani e per sempre....
— Per sempre? questo si vedrà poi.... Andiamo, vuoi uscire con me?
— Se ti fa piacere.
Uscirono insieme. Anna senti Sebastiano che chiudeva la porta, e poi i passi dei due giovanotti che si allontanavano insieme per la via.
Cadde seduta sul davanzale esterno della finestra, e appoggiando la testa all’inferriata rivolse al cielo la faccia pallida e angosciata.
La notte era tiepida, silenziosa. La luna