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il sacrifizio | 181 |
di morte sopra ogni cosa. Sebastiano si sentiva triste; desiderava dormire, assopirsi anch’egli nel silenzio melanconico dell’autunno morente; — e spesso bastavano le più piccole cose per irritarlo.
Anna l’osservava, spiando ogni sua parola, ogni gesto; ma egli, dopo quel giorno, evitava perfino di guardarla, o le parlava con indifferenza. Sembrava immemore di ogni cosa, e Anna finì col dirsi: mi sono ingannata. Tornò quindi ad esser quasi tranquilla, perchè il pensiero dell’amore di Sebastiano l’aveva fatta soffrire. L’idea, anche lontana e vaga, che potesse diventargli moglie l’atterriva, tanto Sebastiano era diverso dal suo ideale. Sebastiano era buono, forte, onesto ed anche bello, ma non poteva appagare i gusti della cugina. No, impossibile! Egli non poteva veder la vita come ella la vedeva, non comprendeva l’amore come ella lo comprendeva, e infine, qui stava la chiave dell’ostacolo fra loro, Sebastiano non era lui, non era Gonario Rosa.
No, era impossibile l’unione dei due cugini. Anna poteva provar pietà e affetto per