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l’arrivo 5

ciullina. Giacinto aveva molti figli e non era in grado di addossarsi anche Annicca. Donn’Anna lasciava un tenuissimo patrimonio, gravato anche d’ipoteche e di malanni.

Dopo una settimana di accordi e di seccature Paolo accomodò alla meglio ogni affare e partì con Annicca.

La piccola dama aveva allora tredici anni. Non era ancora in grado di percepire la gravità della disgrazia toccatale, e del suo stato aramai anormale nel mondo. Passato anzi il primo gran dolore per la sparizione di donn’Anna, che per lei aveva tenuto il luogo di un’intera famiglia, provò un vero piacere all’idea di andare in una città, in una bella casa piena di gente, dove c’erano dei bambini e dei grandi. Le pareva che tutta la gente di Orolà dovesse essere allegra e felice e buona. Annicca non vedeva più oltre e naturalmente non pensava all’avvenire.

Durante il viaggio in carrozza, la veduta delle campagne che rinascevano al tiepido sole di febbraio, le dava una specie d’incantesimo visuale e spirituale. Non aveva mai veduto