Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
comincia il dramma | 161 |
Sebastiano poteva crearsi l’illusione di credersi solo con Anna nella pace sconfinata di una casa di campagna.
Anna, rassicuratasi, fini la lettera e la rilesse.
— Perchè piangevi quando sono entrato? — domandò Sebastiano, continuando a scrivere.
— Sogni?... — fece Anna, ripiegandosi su se stessa. E cominciò a tremare, riafferrata da una strana paura. Il risolino che accompagnò la sua parola parve un singulto.
— Io non sogno, sei tu che sogni, o Anna Anna!... — disse Sebastiano, scrivendo sempre. La sua voce era monotona, seria. Pareva parlasse inconsciamente, col pensiero altrove.
— No, io non comprendo.... — mormorò la fanciulla, piegando nervosamente il foglio: e siccome il cugino non parlava, ella disse quasi fra sè:
— Piangevo!... ma guardate che idea! Mi hai veduto tu! Non so perchè dovrei piangere....
Sebastiano, a un tratto, cessò di scrivere e si rivolse tutto verso di lei.
— Devo dirti poche parole. È da molto che