Pagina:Anime oneste.djvu/173


comincia il dramma 159

scrivere. Una grande stanchezza morbosa la invadeva tutta, e nella tristezza scoraggiante che ripiegava per un momento la sua fibra, desiderava di appoggiare la sua fronte su qualche cosa, tuffando la testina in un cuscino fresco e morbido che le desse il riposo, il sonno, l’oblìo....

In quei momenti d’amarezza, causati dalla gelosia che Anna combatteva con tutto il suo carattere buono, ella ricordava nitidamente il suo villaggio, la nonna, la vecchia casa gialla, e desiderava ritornarvi, come era partita, piccola, bruttina, vestita di nero, ma serena anche tra le lagrime. Le pareva di esser ormai estranea nella casa dei Velèna, di non aver più parte nell’affetto, nella vita intima e materiale di quella famiglia, non sua. Poi si accusava di ingratitudine.

Chinò la fronte sul tavolino e chiuse gli occhi. Tuttavia le sembrò di tenerli spalancati, fissi in un vuoto immenso e tenebroso, che era la sua coscienza. Ancora una volta pensò angosciosamente:

— Ma io sono cattiva, e la mia malvagità