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148 le passioni

che volta Gonario ne provava umiliazione. Con gli occhi pensosi e scrutatori, Anna seguiva ogni moto, ogni muto armeggio dei due giovanotti.

Sebastiano conduceva spesso gli amici a bere nella cantina, ove prolungavano le loro intime conversazioni. Attraversando il cortile Anna sentiva qualche brano dei loro discorsi.

Così venne a conoscere l’amarezza evidente di Sebastiano verso Gonario, e si turbò, pensando che il cugino dubitasse della simpatia che ella nutriva per il giovine avvocato, e appunto per questo conservasse dell’astio verso il Rosa. Una sera, a cena, Cesario pronunziò qualche scherzo sarcastico sul conto dell’amico, recatosi alla caccia del muffone sulle montagne, con un inglese venuto apposta in Sardegna per cacciare.

Sebastiano afferrò subito l’occasione per tirar freccie contro il rivale. Invano Cesario, ch’era insolitamente di buon umore, deviò l’argomento mettendo in caricatura i cacciatori inglesi, e raccontando amene storielle.

— Molte volte, — disse, — comprano a