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le passioni 137

di nessuno, o di credere che tutto fosse una finzione, sotto cui si celavano profonde invidie.

Coi genitori però si mostrò insolitamente affettuoso ed espansivo, ed a sua madre, in particolare, raccontò molte cose, mostrandosi pentito dei suoi falli.

Nel carnevale passato era stato a Firenze e per due settimane aveva assolutamente fatto una vita da gran signore. Nell'hôtel dove era sceso aveva lasciato capire, firmandosi così nei libri, di essere un marchese. Per ironia però assunse il marchesato di uno dei più miserabili villaggi sardi.

Prima di partire aveva lasciato le sue camicie di seta appena indossate, i suoi guanti e le sue cravatte sparse sul pavimento, come un gran signore che non sa cosa farsi della roba usata per una o due settimane. Ora si pentiva di tutto questo. E narrò tante altre storielle di questo genere, per farsi scusare degli stravizi commessi. Si guardava bene però dal raccontarle davanti al padre o alla presenza di Sebastiano, il quale, probabilmente, non aveva mai veduto camicie di seta colorata.