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xii | prefazione |
scrittori e alle scrittrici oggi; ma non è ai lettori per cui scrivono. Cercano il solletico di quelli nel nuovo, che per lo più non è tale, nel bizzarro, nello sforzato, nel laico; immaginando che l’altezza dell’arte sta in questo, che Ella s’è beata e ciò non ode, come se l'arte non fosse un elemento del consorzio umano, e dovesse essere collocato come in fuori di questo, e senza nessun rispetto agli effetti morali ch’è in grado di produrre. Il che è falsissimo, e così deve parere a lei; ed è pensiero superbo insieme e abbietto, che si getterà in spiriti guasti: giacchè non v’ha dottrina spirituale su cui non stringe la bontà e la malvagità dell’anime. Le anime ch’Ella dipinge delicate ed oneste son tali perchè Ella ha onesta e delicata l’anima sua. Addio, cara fanciulla; e si ricordi, sinchè viva, di questo vecchio stanco, cui sorride il tramonto quanto a lei sorride l’aurora.
Torre del Greco, 28-8-95.
R. Bonghi.