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116 | le nozze |
frire sempre. Questo lo esaltava, pur non corrisposto ancora, così nascosto, così indistinto e ignoto a tutti. Egli trovava in Anna, anche senza conoscerla spiritualmente, il sogno vagheggiato dal suo cuore sano e dalla sua fantasia vigorosa. Cioè una fanciulla buona e saggia e purissima.
Delle volte lo spaventava l’idea che Anna era quasi una signora e che questa delicatezza che lo attirava verso la fanciulla, per la legge dei contrasti, — poteva col tempo essere un ostacolo alla sua completa felicità. Ma si rasserenava tosto. Che importava? Anna accennava a diventare un’ottima massaia, e ad ogni modo egli avrebbe sempre potuto offrirle un avvenire sicuro. Aspettava ch’ella crescesse per spiegarsi e renderla arbitra.
Intanto ella era il suo sogno più caro; il sogno che lo accompagnava da per tutto, e specialmente nella solitudine, durante le sue lunghe cavalcate attraverso i paesaggi deserti.
Per lei sentiva più acuta la nostalgia della casa. Gli pareva che lui lontano mancasse