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106 | cesario. — il corredo |
— Sì, son troppi! ripetè egli. — Come sono belli!
Le regalava dei fiori e dei disegni per ricamo, — poi improvvisamente la dimenticava e per ore ed ore non la degnava neppure di uno sguardo. Ella ne soffriva orribilmente e cadeva in profondi malumori che a Sebastiano riuscivano non meno inesplicabili degli impeti di gioia a cui spesso Anna s’abbandonava. Egli la credeva una bambina e non si accorgeva che invece spuntava in lei la donna e che Gonario Rosa, — verso cui Sebastiano aveva sempre nutrito una istintiva antipatia, — gli aveva già rubato il cuore di lei.