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92 | cesario. — il corredo |
scurava l’amico per altri; Cesario gli faceva una scena; ma appena si separavano, l’uno sparlava dell’altro. Cesario parlava di Rosa con un sorriso di pietà e d’ironia; un sorriso spettrale che metteva in mostra i suoi denti resi giallognoli dall’abuso delle sigarette. Gonario era più terribile. Nessuno meglio di lui sapeva far la caricatura di Cesario, imitandone perfettamente la voce, il gesto, il modo di tener la mazza o il soprabito, e persino quel tristo sorriso spettrale....
Questo però era certo; che Cesario studiava molto più di Gonario. Checchè Demeda dicesse, Cesario celava un vero ingegno, sotto quella superficie di vecchio ragazzo, coi capelli già bianchi a ventitrè anni. Era al corrente della letteratura moderna, approfondito nei classici italiani e stranieri, e aveva già cominciato un poderoso lavoro — Le condizioni della Sardegna sotto la legislazione dei Romani — che contava di presentare come tesi di laurea.