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fatti unicamente da schiavi, col crescere delle esigenze del pubblico non mancarono i professionisti, o uomini liberi che si legavano con uno speciale giuramento a un lanista o maestro e intraprenditore che ne formava compagnie speciali, le quali venivano affidate agli edili o agli organizzatori dei giuochi nelle grandi circostanze. Verso la fine della repubblica, essendosi estese le conquiste romane in Africa e in Asia, furono ordinati speciali combattimenti di belve e per questi furono necessari edifici speciali e adatti allo scopo. Durante l’inaugurazione del teatro di Marcello furono uccise 600 belve e allora parve una grande strage: un secolo dopo, per la inaugurazione dell’anfiteatro Flavio il numero delle belve sacrificate arrivo a 5000! arco di tito — il trionfo di tito. (Fot. Alinari). Del resto le richieste erano continue ed è nota la lettera di Cicerone, allora pretore in Asia, con la quale promette — non ostante le molte difficoltà che si opponevano — l’invio delle pantere che gli erano richieste. Sappiamo d’altra parte che Metello aveva trasportato a Roma centocinquanta elefanti che furono tutti uccisi a frecciate nel circo e Scauro vi aveva mandato un vero gregge di pantere e di leoni e seicento leoni e quattrocento pantere aveva regalato Pompeo, e trentasei coccodrilli e quaranta elefanti Cesare. Se bene il gladiatore bestiarius fosse ritenuto in minor conto del retiarius che combatteva con una rete e un tridente, o del mirmillo che andava vestito alla maniera gallica, o del thracis che aveva uno scudo convesso e una spadetta ricurva alla maniera dei Traci; pure a poco a poco divenne il favorito della plebe romana, avida di emozioni nuove e curiosa dei nuovi mostri che il suo smisurato impero mandava alla metropoli.

L’anfiteatro di Flavio Vespasiano — che verso l’VIII secolo fu detto Colosseum


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