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protettrice. Dagli avanzi che ancora sono rimasti, possiamo giudicarne le proporzioni elegantissime e la linea armoniosa e solenne al tempo stesso.

Anche il tempio di Nettuno — se bene edificato in origine da Agrippa — fu intieramente rifatto da Adriano, quando decise di restaurare i monumenti del Campo Marzio distrutti dall’incendio di Tito. Più che un tempio era questa una basilica e busto di antinoo. gli antichi scrittori la chiamarono Poseidonium. Aveva la facciata rivolta verso la via Flaminia e sorgeva sopra un podio altissimo decorato sontuosamente con grandi statue — di cui se ne conservano alcune nel Museo Capitolino e in quello Nazionale di Napoli — rappresentanti figure muliebri che impersonavano le varie provincie dell’impero. Sui piedistalli di ciascuna statua erano scolpite in bassorilievo le armi e le suppellettili del popolo che essa rappresentava. Tutto intorno alla Basilica e al Tempio girava un portico, le cui pareti erano adorne di pitture rappresentanti la