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Etrusk. u. Camp. Vasenb. tav. IV. V). In questi due dipinti l’attribuzione a Semele vien decisa per l’iscrizione aggiunta. Come terzo ad essi si aggiunga il dipinto di un vaso (Millin, peint. de vases ant. II, tav. XLIX. = Gal. myth. tav. LX, num. 233), sul quale Bacco rappresentato con sembianze puerili è sdrajato nel grembo di una figura muliebre, e dove la differenza dell’eta delle due figure chiaramente indicata ci costringe a riconoscere in quella donna non l’amante, ma la madre di Bacco1. Bacco ed Arianna al contrario si trovano spessissimo rappresentati insieme, ed io stesso avrò occasione di rammentare alcune rappresentazioni compagne al nostro vaso, nelle quali Arianna si riconosce con sicurezza. Perlochè anche nella suddetta figura del nostro dipinto bisognerà riconoscere Arianna. Se ella poi par essere più seria e riflessiva che non si presenta nella più parte delle altre rappresentazioni, ciò si spiega e dallo stile moderato, che predomina nel nostro dipinto, e dalla scena rappresentata, la quale ci reca dinanzi agli occhi il tiaso non commosso dalle passioni delle orgie, ma sommesso in placida calma. Molto più difficile è il ritrovare le relazioni, che uniscono le diverse parti della composizione fra loro. Chiunque esamina la pittura in discorso primieramente troverà strano, che la Tiasotide si rivolge dalla parte opposta delle altre figure, di modo che non vi si scorge nessuna relazione fra questa figura e le altre. Parimente nella figura del Satiro non vi è

  1. Vedi il noto specchio etrusco presso Gerhard, etrusk. Spiegel II, 83.= Mon. dell’Inst. I, t. LVI.= Müller, Denkm. d. a. K. I, 61, 308. De’ rilievi presi da sarcofagi e degli specchi etruschi vedi nella Arch. Zeit. 1859, tav. CXXX— CXXXII. Rappresentazioni della Dione o Thyone identificata delle volte con Semele si trovano presso Jahn, Vasenbilder tav. 3; Welcker, Denkm. III, 13, p. 136; Réserve étrusque 46; Gerhard, Anthesterien p. 203 annot. 105. 106.