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capitolo v. | 47 |
vennero i baroni alla porta della città, nel mentre che tutti facevano processione con gran chieresie, pregando Dio per i combattenti.
Venuti fuori, l’imperatore e Astiladoro si abboccarono con sicuro ordine per una parte e per l’altra, ed i patti si formarono in questa forma. L’imperatore, se la sua brigata perdesse, giurò di partirsi con una sola galea carica di ciò che più gli piacesse di tòrre, insieme a tutta la famiglia; e dar poi la sua città di Costantinopoli e tutte le altre terre sotto il suo regno ad Astiladoro. A sicurtà della promessa furono dati cento ostaggi. Ed il re Astiladoro giurò che, se la sua brigata perdesse, renderebbe tutte le terre che teneva de’ Cristiani in Romania, si partirebbe con tutta l’oste, e mai al suo tempo, nè al tempo de’ suoi figliuoli non sarebbe guerra contra Greci cristiani. E per ciò dettegli cento ostaggi nella città. Furono poscia elette tre persone che stessero a veder la battaglia, e fu fatto loro pena la testa se parlassero a nessuno de’ combattenti dopo il sanguinoso guanto gettato, ed i quali dovessero poi giudicare chi vincesse la battaglia. Il Meschino quando vide l’elezione di questi sei marescialli di campo, disse: «Questo è di soperchio, perocchè sarà facile il vedere chi perde, e sarà tanto manifesto, che non vi avrà bisogno di giudice». Poi l’una parte e l’altra si ritirò, ed il sacerdote benedisse i Cristiani.
Il primo che entrò dentro dalla bastia fu il Meschino, il secondo Alessandro, Costantino il terzo, il quarto Archilao, il quinto Amazzone, e così di grado in grado, perchè non potevano entrar se non uno per volta, e quando entrava un Cristiano, entrava ancora un Saraceno. Quando furono tutti dentro, fu comandato per i soprastanti, che un Turco dovesse serrare la porta verso i Cristiani, ed un Cristiano quella verso i Saraceni, ognuno portando seco le diverse chiavi. Finalmente fu comandato che ognuno stesse attento quando fosse gettato il guanto sanguinoso, dove la mortale sanguinosa guerra era per cominciare con gran mortalità dall’una e dall’altra parte.
Il segno del sanguinoso guanto1 dato, l’una parte e l’altra si
- ↑ Il segno d’incominciare una zuffa era gettar a terra un guanto, detto il guanto sanguinoso della battaglia.