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Armato Pinamonte venne in campo colla lancia in mano1, e disse gran villania ad Alessandro. Disfidato l’un l’altro, presero entrambi del campo, fortemente si percossero, e poco vantaggio vi fu. In fine ruppe ciascuno la sua lancia, ma pure Alessandro ebbe il peggio. Allora nella città cominciarono gran pianti, ed al pericolo d’Alessandro piansero l’imperatore coll’imperatrice ed Elisena. Rotte le lancie, si mise poi mano alle spade. I due combattitori fecero terribile e sanguinoso assalto uno contro l’altro, in cui Alessandro fu ferito aspramente nella testa e nel braccio sinistro. Essendo dalla molta fatica affannati, presero ciascuno alquanto di riposo, e cominciato il secondo assalto, Pinamonte gettò al primo colpo Alessandro da cavallo, il quale indebolito pel molto sangue sparso si arrese prigione per paura della morte. Pinamonte menatolo al padiglione di suo padre Astiladoro, Alessandro gli s’inginocchiò a’ piedi dinanzi, e facendo egli vista di non lo vedere, tanto stette ginocchioni, che cadde tramortito in terra per la moltitudine del sangue. Pinamonte fece subito portare Alessandro al suo padiglione2 quasi per morto, e fecelo medicare, vergognandosi della villania del padre, cioè di non gli aver mai fatto motto. È bello usar cortesia anche co’ nemici.

Vedendo quelli della città come Alessandro era preso, furono molto dolenti, e l’imperatore ne pianse con acerbissimo cordoglio. Il Meschino mosso a pietà andò a lui, presenti i baroni, e domandogli le armi ed il cavallo che fu giostrato. L’imperatore disse che non le poteva dare, dovendole concedere solo a colui che aveva vinta la giostra. Tutti i baroni promisero allora di pagare essi per il Meschino, se mai si fosse riconosciuto il vincitore, cosicchè il Meschino ebbe le armi ed il

  1. Lo scudo e la lancia erano le principali armi di cui usavano i cavalieri. Essa era molto grossa e lunga, onde diveniva pressochè inutile e di grave incomodo combattendosi da vicino. La lancia era dai Francesi chiamata bois (legno); troncone, tronco, antenna, asta, da noi Italiani. Dicevasi bordone o bordonaccia quando era bucata. Nelle crociate si ornò di una banderuola, l’impugnatura vi si fece verso il 1300, e cominciò ad essere più grossa e più corta circa la metà del XIV secolo.
  2. I Romani usavano di formare i loro padiglioni di pelli. Furono essi in uso nel medio evo, e si conducevano per le stazioni di guerra, ma non si trova di che panno fossero, se non che Giovanni Villani ne accenna di fatti di pannolino. I Latini li chiamavano tentoria, tabernacula, tendae, papiliones; e trabacche gli Italiani, tende e padiglioni.