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nome, o gentiluomo?» E faceva vista di accostarsi alla visiera per conoscerlo; ed alcuna volta faceva gettar la lancia, ed egli la porgeva: alcuna volta si faceva a giostrar con lui; comandò poi a que’ della guardia di portarsi onestamente. Il franco Meschino fece in questo giorno maggior prova che non aveva egli fatto negli altri due antecedenti, tanto che ogni uomo molto si maravigliò della sua gran possanza.

Venuta l’ora di dar fine alla giostra, suonarono gli strumenti, ed il Meschino avendo fatto per uscire del palancato, si vide improvvisamente fermato dalle guardie. Alessandro stava a vedere come la cosa riusciva, con animo di non lasciare che si sforzasse il Meschino. Questi appena si vide far cerchio, cominciò a spronar il cavallo, gettando or questo or quello. Ma la calca era sì grande, ch’egli non poteva romper la pressa, e molti misero inoltre le mani al freno del suo cavallo pregandolo di dire il vero nome, ed altrimenti se non lo dicesse, minacciando di presentarlo all’imperatore.

A queste parole il Meschino gettò via la lancia, e tratta fuori la spada, a’ tre, che avevano preso il cavallo per la briglia, tagliò al primo colpo le mani, e l’altro colpo dette ad un contestabile sulla testa, che gli mise la spada infino ai denti. Allora ogni uomo gli dette la via. Molti nullameno il seguitarono furiosamente fuori di piazza fra mezzo le grida della moltitudine, ma egli appena rivoltosi, ognuno ritornò fuggendo. Veggendo poi che in quel momento per la terra non era persona, si affrettò ad entrare nel giardino prima che la gente comparisse. Colà si disarmò, e lavossi il viso, e vestissi, e tornò in palazzo, perchè già suonavano gli istrumenti alla cena. Alessandro secondo il costume rigovernò le arme ed il cavallo, perchè non fossero da nessuno conosciute, mentre disarmati i baroni erano anch’essi venuti su in palazzo a cena coll’imperatore. La gran festa della giostra era finita, e l’onore non era dato a persona alcuna. Quando furono tutti a sedere Elisena domandò al Meschino dove egli era stato per quel giorno.

— In piazza, rispose.

— Hai tu veduto quell’armato vestito di bianco che ha vinto la giostra?

— L’ho veduto, ed ancora toccato.