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capitolo xli. 321

rono a pregare Parvidas, che facesse i partiti sicuri che essi non fossero ingannati, ed ei così promise facendosi per questa pace grandissima allegrezza nella città. Il valente Trifalo amico del franco Guerino, parlò ad uno di que’ cittadini che erano stati con Parvidas, il quale non credendo che Trifalo li andasse a palesare, manifestò ogni cosa per ordine. Trifalo se ne mostrò molto allegro, e quando potè, se ne venne secretamente dal franco Meschino, e ogni cosa per ordine gli disse. Per questo ordinarono la notte, quando Parvidas andasse al campo, di mandare trecento cavalieri con lui, ed essi armati quella notte e travestiti, con Antinisca e Trifalo e i compagni fuggirsene verso Media secretamente. Là il ferocissimo Altibano disse: — «Uccidiamo prima Parvidas». — Rispose il Meschino: «Tu non vedi che tutto il popolo inclina a questo tradimento, e non siamo che quattro, e come ci potremo noi difendere in una città da tanta nemica gente?» — Per questo rimase accordato che non uccidessero Parvidas, perchè ancora s’avvidero che i Mediani s’erano accordati per la terza notte. Essi dissero al franco Meschino che volevano andare al campo e attendere alla promessa del Soldano, e il franco Guerino faceva loro allegro volto e disse a Parvidas: — «O caro mio fratello, fa i patti chiari che io non sia ingannato!» e detto questo soggiunse: «Io manderò con te trecento cavalieri per tuo onore, tutti con le lancie in mano». — Di questo Parvidas fu molto contento e il Meschino disse: «Va e mettiti in punto, che io farò armare i cavalieri!» E così fece. Il franco Meschino subito mandò a dire ad Antinisca che s’apparecchiasse come avevano ordinato, e subito ella si vestì come maschio in parte armata. Guerino e i compagni apparecchiarono cinque cavalli i migliori della corte, ed aspettarono tutti cinque che Parvidas venisse per le chiavi, il quale venuto, andò il franco Meschino ancora a pregarlo ch’ei facesse i patti chiari. Disse Parvidas: «Se voi volete, io farò venire il Soldano in persona a giurare a voi la pace». Rispose il Meschino: «Io mi fido tanto di te, ch’io non curo niente; ancora io ti do piena balía e libertà, e conosco la lealtà del Soldano, che non acconsentirebbe a niun inganno». — Allora Parvidas si partì colle chiavi della porta, chiamata porta Rabbia,