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312 guerino.

Artibano ed il valente Alessandro con dieci mila cavalieri armati, e stando al lato della porta videro i due campioni far due assalti e ricominciato il terzo abbracciarsi. Il franco Guerino gli cavò l’elmo, e voleva ch’ei si rendesse. Personico all’incontro lo feriva; quando Guerino vide questo, gli levò la testa dal busto, e prese la testa e la portò alla bella Antinisca.

Que’ del campo s’attristarono grandemente per la morte di Personico, e molto minacciarono la città di Persepoli e sopra tutti il franco Meschino con nuovi soccorsi di gente.

Quando il franco Meschino vide tanta moltitudine di gente intorno alla città, e vide quelli della città per questo esser molto afflitti e spaventati, in questa forma loro parlò e disse: — «Fratelli carissimi, niuno per grande signore ch’ei sia, non puote alla fortuna contraddire, la quale ha tutti i fatti di questo mondo nelle sue mani, e dà e toglie secondo che a lei piace; pertanto noi che gli siamo soggetti, come gli altri, dobbiamo star contenti ai rivolgimenti di quella. E per tre cagioni dobbiamo cacciar da noi ogni paura e combattere. La prima è, che i vili codardi, i quali pigramente si sono difesi, si sono sempre vinti e disfatti senza remissione. Ma coloro, che senza paura francamente e animosamente si sono difesi sino alla morte, il più delle volte hanno trovato misericordia nel suo nemico, e se non misericordia, almeno il nemico non ha avuto piena allegrezza, però che a suo grandissimo danno ha vinto, e se pure i vincitori hanno privato i perditori di molte cose, non li poterono privare della fama che difendendosi hanno acquistata. La seconda ragione perchè francamente dovete combattere, si è che gli Dei e il cielo ajutano chi si ajuta; non resistono contra i valenti, ma bensì contro i cattivi; e quanti sono per il tempo passato stati assediati, che per la loro franchezza ed ardire e per molti e varj avvenimenti della fortuna sono rivolti per modo che sono dal pericolo campati! La terza ragione che noi dobbiamo francamente combattere, si è per la vostra patria alla quale ho sanguinità, e non mi sgomento ma solo sono disposto di morire per voi, ed ho tanti nemici in questo campo che per ben fare ai Persiani mi fanno male, ma ho speranza che non passerà un anno, che la pace che hanno fatto con i Turchi tornerà a loro grandissimo