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lato una mattina entrò Artilafo in camera del Meschino, e trovollo in ginocchioni alla spada, e pregollo, che gli dicesse perchè adorava la spada, se per amore di Marte dio delle battaglie. Guerino gli predicò l’avvenimento di Cristo, come, e perchè prese corpo umano, per il peccato di Adamo nostro parente, come fu, per emendar questo peccato, posto in sul legno della Croce, e perchè la spada aveva la croce, si voltava alla spada per rammemorare la Passione di Cristo. Per queste parole ispirato da Dio, pregò Guerino che lo battezzasse, e secretamente lo battezzò, poi giurato fratellanza sino che questa guerra fosse finita, mai non si partì l’uno dall’altro, se per morte non fosse stato. Artilafo gli disse: — Io vorrei anche, se fossi vendicato contra coloro che m’hanno ucciso il mio padre e i miei fratelli, di presente morire». Guerino lo confortò, che non dubitasse, che la sua spada aveva raffrenata altra superbia che quella di due morti, e ch’egli avesse buona speranza in Dio, nel cui nome era battezzato. Per cinque giorni attesero poi a fortificare la terra di ciò che si potè, e a buona guardia.