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vendetta facendo de’ loro nemici. Era il sole all’ostro, quando, fra le uccisioni delle due parti, il re di Polismagna fece cacciar fuoco in certi alloggiamenti, sicchè il fuoco ed il fumo fu molto grande. Dopo ciò diede la battaglia strettamente cogli altri due re. Quando il Guerino vide il fuoco, si scoperse, ed assalì gli Arabi, gittò per terra le loro bandiere e li mise in fuga. Que’ d’Egitto sentendo come il lor capitano aveva rotto sei bandiere degli Arabi, presero ardire e forza, ed avanti che il sole fuggisse a Gerbino, furono morti centomila Arabi. Mentre che la rotta era grande, fu menato il capitano degli Arabi Nabar al Guerino, che comandò gli fosse tagliata la testa. Ma prima gli disse queste parole: — O superbo Arabo, la sfrenata lingua ti fa con la tua superbia morire; poichè tu e il tuo compagno diceste che la giustizia era in Arabia sopra di me, e giudicasti me alla croce, lo che io non voglio fare a te.» E fecegli così tagliare la testa. Poi misero all’uccisione il resto degli Arabi. Fu mandata a Guerino la testa dell’altro capitano degli Arabi Falisar. Ed ei subito fece montare a cavallo venti cavalieri, che portassero le due teste al soldano, le quali empirono di sale; ed andarono a Babilonia colle due teste e colla vittoria ricevuta.

Dappoi che gli Egizi ebbero la vittoria contro gli Arabi, molte ricchezze trovarono nei padiglioni dei loro nemici, ed ogni cosa misero a loro uso. Il Guerino poi fece ritrovar il corpo del re Colopidas da Monte Libici e quello di Polinadoro di Arabia Petrea, e mandati furono nel loro paese, ed incoronati i figliuoli degli detti de’ loro reami. Poi fece levar il campo, e contro le terre che tenevano gli Arabi n’andò, e cominciò a entrar nella Arabia Petrea, e prese la città detta Bostra, ch’è appresso il monte Sinai due giornate, fece signore il figliuolo del re Polinadoro, e fu seppellito il padre all’usanza loro, e questo giovane avea nome Polimando. Partito di Bostra andò a Maplanzoo, e la prese, e poi prese Crandona, e Turcasso, e Timalan: e quivi passò il fiume detto Armaforis, che divide l’Arabia Petrea dalla Caldea. Questo fiume è sotto tre città, la prima Babilonia, dove furono divisi i linguaggi al tempo di Nembrot, quando ei fece la gran torre di Babelle, e questa città è parte sul Ti-