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capitolo xix. 183

lonia gran quantità di gentiluomini, che erano più onesti e soliti a meglio vivere; ognuno di essi gli faceva onore, e chiamavalo signore. Il quarto dì si partirono di Babilonia, e per dieci dì camminarono verso la città di Damiata, la quale è sul mare che è dentro della terra, cioè mare Oceano, e su tre confini della terra presso il lago Silonis, che è in mezzo tra due mari, cioè il mare Rosso e il mare di Soria, detto Pelago d’Egitto, ove posero campo per aspettare la gente. Non passarono otto dì, che venne tanta moltitudine di gente che Guerino si maravigliò, poichè eranvi nel campo sette re di corona e ottocentomila persone per combattere. Il primo re di questi era Balisarca di Renoica: il secondo era chiamato Sacador di Dragondisca: il terzo era chiamato Bada di Smaritnica: il quarto aveva nome Galopidas da Monte Libici: il quinto aveva nome Libatiri Leonoro: e il sesto aveva nome Palinodor di Polismagna: il settimo aveva nome Parinonos di Arabia Petrea; a questo re avevan tolto gli Arabi tre città, cioè Bostra, Malaura e Albero; e in poco tempo avrebbe perduto il regno. Ancora erano in campo quindici duchi aspettanti la corona regale, di cui la maggior parte aspettava che fosse finita la guerra per incoronarsi, e questo stimò il Soldano il quale aveva sotto la sua signoria settantacinque reami, e mandò per molti che si volevano far re, che non avevano se non una città, che erano più di trenta ancora. Sappi, che la provincia del Cairo e di Babilonia si mette per tre reami, e che il Soldano aveva sotto la sua signoria venti porti di mare, e ogni porto era città, sei sopra il mare Rosso, e quattordici nel mare che si stende da Ghibel Taoro infino in Soria, dentro delle porte della terra, cioè fra l’Affrica, e l’Asia, e l’Europa, detto mar Oceano.

Veduti Guerino tanti signori e tanta gente, disse al Soldano che tanta gente sarebbe stata cagione di farsi rompere. Il Soldano diedegli piena libertà, che facesse quel ch’ei voleva. Il Meschino di tutta la moltitudine tolse duecentomila, quali parevano atti a battaglia. Tutti i signori ritenne, salvo ch’ei disse al Soldano che tornasse in Babilonia, che si partì con poca speranza di vittoria, perchè tutta la sua speranza era nella moltitudine della gente. Il Meschino levò il campo, e passò in Palestina, appresso il campo degli Arabi, i quali, come il sentirono, manda-