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capitolo xvii. | 171 |
Levossi dritta tutta la baronia, quando Guerino entrò nel consiglio, ed onorollo come signore. Il prete Janni il prese per la mano, e voleva che sedesse vicino a lui, ma egli non volle, s’inginocchiò a’ suoi piedi, e posesi a sedere al basso. Allora gli fu fatto manifesto quello che tra loro era deliberato. Il Meschino ringraziò il prete Janni e tutta la baronia, e disse: «Signore, ho acquistato molto maggior signoria, che voi non credete, e che voi mi volevate dare, imperocchè io ho acquistata la grazia di Dio, e per la fede ho combattuto i Cinamoni per difendere tanti bellissimi reami dalle mani di così bestial gente. Io non vo cercando nè reami, nè signoria, sol cerco il mio padre». E allora presenti tutti, disse la cagione perchè cercava il mondo, e inginocchiossi innanzi al prete Janni, e pregollo che pregasse Dio nelle sue orazioni per lui, che gli desse grazia di trovare il suo padre e la sua sanguinità, e disse parte delle sue disavventure, e come era stato agli albori del sole, e della luna, e non rimase nessuno che non piangesse per la pietà, che gli venne di lui. Il santo prete Janni si levò, preselo per mano, e menollo dov’eran tutti i tesori. Quel ch’egli vide non si potria credere. Gli mostrò cento forzieri pieni d’oro fino: pensa quanta fu la quantità dell’argento! e non v’era camera, che non avesse arbori d’oro e d’argento, che parevano proprio quel frutto a cui erano assimigliati. Di tutte queste ricchezze gli profferse il prete Janni la metà, il Meschino lo ringraziò, e pregollo che gli desse licenza di partire. E da lui si confessò e comunicossi. E’ vedendo, che si voleva partire, gli volle dare gran compagnia, ma gli disse Guerino, non volere altra compagnia, che le due guide per passar le terre del Soldano di Babilonia, ma che bene vedrebbe volentieri le sue città e il reame d’India minore. Il prete Janni piangendo gli diede licenza, due interpreti, e lettere d’ogni sicurtà, e il Meschino partissi da lui con cento a cavallo, che per tutto il reame gli fecero compagnia. Oh quanti belli paesi, e reami, e città, e castelli vide sotto il potere dal prete Janni!
Benchè in parte l’invidia fosse in molti, nondimeno per il bel commiato, ch’egli tolse, non rimase alcun che non lagrimasse. Guerino diceva a tutti: «Pregate Dio per me, che mi