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160 | guerino. |
nome Saturno: che è infermo e grave, e così è il peccato della gola, che fa perder l’anima, e tanto l’aggrava che la manda in profondo, e fa perder il corpo per le molte infermità che la produce, e dice il filosofo, che molti più ne uccide la gola, che il coltello. Il sesto è il legno col fuoco; il fuoco col legno non può durar lungamente, che l’un e l’altro è consumato, e così la lussuria arde il corpo e l’anima del lussurioso. L’ultimo è la terra, la quale riceve tutte le cose, e la superbia vorrebbe far ancora come la terra, e non si avvede l’uomo superbo ch’egli è di terra, e in terra ritornerà, e secondo che perde l’anima, o il corpo, sarà lodato e biasimato dalle creature. Tutte queste cose vide il Meschino, ed era tanto pieno di maraviglia, che quasi era mezzo fuori di sè.
Quando Guerino giunse al prete Janni, s’inginocchiò tre volte avanti che giungesse a’ piedi suoi, i quali baciò. Era sopra la sala molta gente, e molti baroni, e mettevano mente al Guerino detto Meschino. Allora tre volte disse: miserere mei. Egli gli diede la benedizione col segno della santa croce, e fece un cenno a un barone, il quale lo prese per la mano e levollo dritto, menollo in una bella stanza, e al Meschino coi compagni gli fece far colazione, e disse che il suo signore non poteva attendere ora a lui. Onde egli aspettò, rinfrescossi, e poco stette che fu ricondotto dinanzi al prete Janni, perchè la calca della gente se n’era andata; egli era levato da sedere, e andava passeggiando per la sala.
Il Meschino gli s’inginocchiò dinanzi, ma egli lo fece levare dritto, preselo per la mano, e menollo per la sala, dimandando ch’egli fosse, ciò che andava facendo, e s’egli era cristiano e di qual paese. Il Meschino rispose in greco quanto era conveniente. E quando egli ebbe inteso il suo essere, chiamò dodici consiglieri, a’ cui disse quanto quel cavaliere andava cercando, e i molti e strani paesi da lui veduti, e i grandi pericoli passati, e disse: costui merita grande onore. I due compagni, e le guide tornarono indietro al loro ammiraglio, e il Meschino sempre mangiava a suo tempo col prete Janni.
Nota come le lor tavole son fatte, le quali sono in un’altra sala non men bella che la prima, proprio fatta come quella.