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capitolo xiv. | 135 |
Marte Dio delle battaglie. Crescè questa fama, e dicevasi per per tutto il campo non potersi perdere la battaglia, mentre che Guerino fosse con loro.
In questo mezzo Tenaur colla sua schiera si trovò rinchiuso frammezzo i Turchi, ed egli, come sogliono i capitani, fece unire insieme tutti i suoi difensori, aspettando soccorso dalle altre schiere. Quando il Guerino sentì che la prima schiera era rinchiusa, spinse avanti quella schiera di cento cavalieri, i quali, arrestate le lancie, si misero in battaglia, e stretti insieme diedero si grande e forte assalto ai Turchi, che apersero la via a Tenaur.
Combattendo le due schiere de’ Persiani colla prima schiera de’ Turchi, entrò in battaglia Finistauro con cinquemila Turchi, e nel giungere uccise il re Aginapar. Guerino fece ristringere insieme tutta la gente, e ordinò che l’ultima schiera prendesse i Turchi in mezzo, e che da due parti l’assalisse furiosamente, e combattesse virilmente; e questi si mossero senza alcun ritegno, e corsero addosso ai Turchi a tutta briglia e con furia; per questo modo percosse il campo nemico nella battaglia. Il Guerino tornò alla sua schiera, e vedutala in ordine di battaglia, fece suonare gl’istromenti del campo, e levatosi a romore, con quei gridi assalì i Turchi, i quali vedendosi da tante parti assaliti, impauriti presero da ogni parte la fuga, perdendo anche le bandiere.
Quando Finistauro vide fuggire la sua gente con tanta fretta, prese partito di fuggir verso il fiume Ulione per non esser trovato a fuggire tra la sua gente. Guerino giunse al padiglione del nemico, e vedendo che i Persiani attendevano a rubare ed empirsi le borse, ed abbandonavano la battaglia, comandò a tutti i re e baroni persiani, che attendessero ad uccidere qualunque persona rubava, insino a tanto che il campo non era vinto, altrimenti saria morto, perciocchè temeva che i nemici non si rinfrancassero e ritornassero alla battaglia. E trovato Guerino un Mamalucco turco, gli dimandò che fosse di Finistauro; fugli detto che fuggiva verso il fiume Ulione per meglio campar la sua vita: disse Guerino a Personico che attendesse alla vittoria ed a raccoglier la gente; ed egli prese una lancia,