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CAPITOLO XIV.


Il Meschino libera la figliuola del re di Persepoli e tutto il reame
dall’invasione dei Turchi, e quella toglie poi per sua sposa.


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ornarono in palazzo l’Almansore e il Meschino con altri baroni; fu data l’acqua alle mani, e si posero a tavola. Come l’Almansore fu posto a tavola, giunse in sala una damigella con due cavalieri e due damigelle; essa era regalmente vestita, e mostrava essere in età di tredici anni, con capelli biondi, e tanto bella che pareva un angelo del paradiso.

Inginocchiossi avanti al soldano, facendo sì gran pianto che non poteva parlare. Il Meschino disse allora al soldano: «Signore, io vi prego che abbiate pietà di questa damigella, la quale vedete che per dolore non può parlare; fate che parli uno di que’ cavalieri per lei»; onde il soldano disse che un di loro parlasse. Ed uno fra questi incominciò:

«Alta corona, questa damigella fu figliuola del re di Persepoli1, il quale si chiamava Finistauro. Questo Finistauro aveva

  1. Persepoli è una rarità dell’arte persiana, una fra le più famose e superbe città del mondo, la più magnifica ed altera città che l’impero persiano potesse vantare, quando aveva più distesi e più ampii i suoi confini, e la più bella città dell’Oriente. Era lunga diciotto o diciannove leghe, larga ora due ed ora sei leghe. Aveva circa mille e cinquecento villaggi. Si entrava in essa per una schiera di monti scoscesi ed