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capitolo xii. 117

fu nostro primo padre, e fece Eva nostra prima madre, e pose l’uomo sopra tutte le cose; il quale finalmente te, maledetto spirito ingannatore dell’umana natura, cacciò dal cielo, che facesti peccare il primo uomo, e per cui, per la misericordia che Dio ebbe dell’umana natura, mandò il suo unico figliuolo a ricuperare l’umana generazione. Per tutto questo ti scongiuro, e per l’Incarnazione del Nostro Signore Gesù Cristo nel ventre di Maria Vergine, innanzi il parto e dopo il parto vergine, e per la sua passione, e per i sacri Evanigeli, e per i Santi Apostoli, e per il giusto giudizio del Signore Dio; che tu rispondi alla domanda, la quale io farò agli Alberi, senza alcuna frode e bugia, cioè che sappia in qual paese io debba trovare il padre mio e la mia sanguinità».

Fatta questa scongiurazione uscirono dal tempio. Il Meschino fu menato tre volte in un orto di grandezza di duecento braccia per ogni verso. Nel mezzo di quest’orto erano due grandi alberi di cipresso, le cui cime erano pari a quelle di tre monti. I sacerdoti dissero loro che si mettessero ginocchioni, ed adorassero gli Alberi del Sole e della Luna. Il Meschino veduto che ebbe quegli Alberi, e ciò udito, si fece beffe di quelle favole non che della scienza d’Apollo. Nulladimeno fece sacrificio sopra un altare di pietra marmorea, che era fra questi due alberi, e fece il medesimo sacrificio agli alberi che aveva fatto agl’idoli nel tempio. Intanto il sole si levò, e appena toccava la cima, che quel sacerdote disse a lui di domandare la sua grazia. Il Meschino, che già l’aveva scongiurato, dimandò allora la sua grazia, ed una voce uscì dall’Albero, che disse:

— Dimmi come tu hai nome?

Egli: — Il Meschino.

Rispose la voce: — Non è vero: imperocchè tu hai nome Guerino, e sei battezzato due volte. Tu sei figliuolo d’un barone cristiano e di schiatta regale».

Dette queste parole non volle più rispondere. Disse il sacerdote che convenivagli aspettare insino alla notte, chè allora dimanderebbe agli Alberi della Luna. Giunta la notte, il Meschino scongiurò con quel medesimo modo l’Albero della Luna. Come la Luna toccò la cima, il demonio, che quel sacerdote