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104 | guerino. |
alberi, e si vedranno in questo paese gran quantità di cicogne, che vengono per pigliar quei vermi, come son seppie, picciole rane e biscie. Ma questi Picinagli le scacciano, ed alcuna volta nello scacciar le cicogne, queste si rivolgono contra loro, perchè son piccioli, e questa è la battaglia che fanno». Dopo queste e molte altre parole intorno alla natura di quel paese, determinarono di partirsi da questa città; e partiti da questa città, trovarono molti cammelli da portar soma, come muli ed asini, giacchè i somieri per que’ paesi tutti si servono di cammelli e cammelle grandi come buoi. Di fatti hanno piedi bovini, e spongoli e corna, e quindi rossi come di pelo bovino. Hanno il collo lungo circa due braccia, testa picciola, e occhio ovario, orecchie piccole e corte con poca coda, e sul mezzo della schiena un globo. Sopra questi cammelli videro essi cavalcare i Picinagli, e fu loro detto che quegli uomini per tre anni lavorano ed hanno figliuoli, e che in questa regione, dove è Canogizia, si è vecchio a nove anni. Presso a Canogizia videro molte altre città, e di là passarono nella regione detta Calcitras.
Entrati nella regione di Calcitras, convenne passare per più d’una giornata lungo una gran selva, onde andare alla città Consapi. All’uscire della selva, una fiera bestia assalì il Meschino. Era tanto snella e leggiera che mai non la potè offendere, anzi essa molte volte lo assaliva. Per questo il Mediano tremava di paura. Il Meschino all’incontro pensò meglio di scender da cavallo non potendosi vendicar altrimenti, e dato elmo e cavallo al Mediano, trasse la spada ritirandosi indietro. Quando la bestia il vide a piedi, mise tutta la sua possanza addosso a lui, e andavalo circondando d’intorno, spesso assalendolo. Era tanto destra che egli non la poteva giungere nè toccare, per cui avrebbelo stancato in modo che sarebbe caduto in terra, se non che il Signore Iddio gl’ispirò di gettarsi in terra rovescione, tenendo sempre la spada per difendersi. Come la bestia il vide in terra, se gli gettò addosso, e prese lo scudo colla bocca, crollando rabida la testa. Ma trovatolo sì duro, il lasciò per partire. Il Meschino, vedendola rivolgersi indietro, tagliolle in tutta fretta colla spada una gamba, sicchè ella cadde a terra senza aver più forza a muoversi. Levatosi allora il Meschino, le diede più colpi