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capitolo x. | 99 |
buon parlatore». E così calando giù dalle montagne giunsero al regno dello Suastene, lasciando il monte Barcombas verso Levante.
Partendosi dal monte Barcombas, in tre giorni, giunsero al fiume Debas, e l’altro giorno arrivarono dove a questo fiume se ne congiunge un altro, e da questa congiunzione in giù detto Indo, perchè di due fiumi è fatto uno, e vogliono gli autori che dall’Indo sia detto India il paese, cioè in due, giacchè l’Asia è partita in due Indie. Alcuni dicono che India è detta dal re Indos, che fu re di quella provincia. Altri poi vogliono che sia detta India, perchè vede prima il sole che qualunque altra provincia della terra abitata. E questo è vero. Onde gli Affricani la chiamano India Minore, perchè è la prima d’Affrica, che vede il sole quando si leva, e dove sta il prete Janni, che è oltre al fiume Nilo.
Giunti al fiume Indo, disse la guida al Meschino che dirimpetto a loro eran sette regioni di gente, che di null’altro vivevano che di erbe, pomi ed altri frutti, e due altre regioni poi, che non mangiano, ma solo vivono dall’odorare, chiamate l’una Pomedosi, e Casparius l’altra. E così seguitando il fiume, trovarono molti pastori e bestiame e gente, che sempre abita all’aere, e certe città, per le quali andarono dieci giorni, tanto che trovarono una gente contraffatta, la quale chiamano Monocoli. Quivi cominciarono aver gran caldo, perchè il sole aveva gran possanza, e quanto più nell’India s’addentravano, maggior caldo sentivano; e come gli abitatori di quei paesi sono negri per il sole, così diventarono anche essi alquanto negri. Avevano già camminato oltre dieci dì, quando il Mediano, che era innanzi al Meschino cento braccia, voltatosi agli altri cominciò a gridare aiuto. Il Meschino guardò, e non vide niente. Il Mediano smontò, ed inchinatosi a guardare sotto il cavallo, disse: «Io sento un gran romore di vento». Però non si avvide che un griffone percosse il cavallo ed ucciselo. Il Mediano allora pieno di paura si mise a correre verso il Meschino, e l’uccello si posò sopra il cavallo, e cominciò a pascersi. Il Meschino sentì gran dolore del cavallo e del compagno; intanto aspettò che l’uccello si saziasse, indi imbracciato lo scudo, colla spada alla mano gli andò addosso. L’uccello se gli avventò soffiando come un drago, e presegli cogli artigli lo scudo, e col becco l’elmo, ma