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capitolo ix. 91

nella camera. La donna piena di gelosia vedendosi ingannata per le parole, poichè avendo avuto sospetto, avrebbe fatto far buona guardia, ebbe troppo più dispetto, e fecelo sapere al re, il quale lo fece cercare per ogni dove. Nè si trovando subito, il re si armò con cento cavalieri, i quali in fretta montarono a cavallo con lui, e con dietro le vettovaglie misersi a seguitarlo. La terra intanto di Parchinas, di cui Pacifero era re, era in gran dolore, ma sopra tutti era dolorata la gentil damigella, la quale rimase gravida d’un figliuolo maschio, che ebbe nome Pelione, il quale fu di maggior possanza che non il padre, e fece molte battaglie con molti baroni, e specialmente co’ suoi fratelli a Taranto, come la storia dirà seguendo.

Il Guerino cavalcò il primo giorno ed il secondo per modo che poco dormì. Dopo gran tratto di viaggio si mise a dormire in su la mezzanotte. Chiamato dai due Mediani, cavalcarono fino all’ora di terza, secondo il lor giudizio verso austro, e non avendo sentiero nè via, camminarono sopra le campagne fino a tanto che una delle guide si voltò, e vide venir il re Pacifero innanzi a molti armati, per cui gridarono al Meschino: «Siamo morti!» Il Guerino disse: — Per che cagione?» Disse il Mediano: — Ecco il re Pacifero con molta gente». Rispose il Guerino: — Non temete, imperocchè il re Pacifero non ha ora le mie armi in sua libertà, anzi le ho indosso io, e sono molto allegro di averlo in queste parti per vendicarmi di tanto oltraggio quanto ei mi ha fatto. Camminate più oltre con le some nostre, e voi verrete a lato al monte per la pianura, e là troveremci». Allora il Guerino si preparò colla lancia in mano, e l’elmo in testa, ed imbracciò lo scudo.

Quando il re Pacifero fu appresso a lui una balestrata, un suo famiglio, il quale era di Arabia, dissegli: «O signore, io vedo questo nostro nemico che si ferma ad aspettarti. Per Maometto non è di andare a lui, perchè i cavalieri Arabi, Persiani, Greci, Turchi, rare volte si videro aspettarsi l’un l’altro, se non si sentono forti, e si dice che molti altri cavalieri greci e francesi, che vanno a questo modo cercando la lor ventura, per cinquanta altri non fuggirebbero. Non hai teco compagnia, ed io temo che non ti dia la morte. Ma se pur gli vuoi andare