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Or essendo il Meschino dinanzi a Pacifero re di questa provincia, dove non piove mai, nè bagnasi la terra fuorchè alcuna volta di rugiada, fu richiesto da lui chi egli fosse, quello che andava facendo, e come era in quella provincia arrivato. Risposero i Mediani prima, ma poichè il Meschino seppe che il re sapeva Greco e Turco, parlò egli a lui, e gli raccontò la maggior parte dei fatti suoi, cui non volle il re credere dicendo, che non poteva essere. Nullameno comandò che fosse dato al Meschino una ricca stanza, facendolo in corte alloggiare. Giunti a sera sedettero sopra un tappeto, come fanno i sarti a cucire, ed erano sei a mangiare in un piattello grande di peltro, e mentre che cenavasi, il re voleva tirar colle mani il Meschino a peccare. Il Meschino si adirò, facendo assai brutto viso. Il re per questo non seguì più innanzi, e alla mattina, acciocchè non si partisse, l’andò a visitare, e menollo in sala disarmato. In questo mezzo fece togliere tutte l’arme co’ cavalli a lui e a’ due Mediani. Poscia, secondo quanto aveva ordinato, giunsero in sala molti armati ed una figliuola del paese molto bella, la quale comandò al Meschino che sposasse. Egli non la voleva, ma tanto lo pregarono i due Mediani, mostrandogli che altro modo non v’era pel loro scampo, per lo che egli consentì, però mal volentieri. Il re che si avvide del suo mal animo, la notte seguente che il Meschino dormiva con colei, fu preso nel letto, e messo in prigione separatamente egli e i due Mediani. Ma eglino seppero così ben parlare, che l’altro giorno ne furono tratti, e stettero in corte per vedere quanto fosse per succedere al Meschino.

Intanto la figliuola del re Pacifero era già tanto innamorata del Meschino, che ella per amore di lui moriva, conciossiachè l’avesse veduto così bello. Per la qual cosa mandò a cercare secretamente dei due Mediani, cui dimandò della condizione del Meschino. Essi lo lodarono molto, dicendo le prodezze da lui fatte in Media, e come egli era figliuolo della ventura, e come perciò a suo riguardo erano da temere gli Dei, i quali comandano rispetto ed ospitalità al cavaliere che va errando in cerca d’onore, e che ha fatto sua patria il mondo. Per questo la figliuola del re più s’innamorò della sua persona sentendone la nobiltà, e disse a que’ due Mediani che ogni dì andasser da lei, perchè amava di ascoltar le tante maraviglie di quell’uomo. Essa poi andò da sua madre, cui richiese