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capitolo vii. 69

andavamo sopra la riva di là, quando, dopo camminato un pezzo, incontrammo lo stesso malvagio gigante, che Brandisio, il quale quelli di Tartaria bassa chiamano Macabeos. Noi avemmo gran paura di lui, ed egli ci prese ambidue, e d’una mano in mia presenza cavò il capo dal busto al mio compagno, spezzollo pezzo a pezzo, gittollo sui carboni ardenti e mangiollo. Me poi mise in conserva nella caverna, donde tu mi hai tratto con questo cavaliere di Francia». Poi che ogni uomo ebbe detta la sua ventura, il Meschino disse la sua, acciocchè intendessero anch’essi i fatti suoi. Il suo racconto fu tanto pietoso, che fece lagrimare amaramente messer Brandisio e il prete; ma si rallegrarono molto al racconto della morte del gigante. Il Meschino narrò parte a parte l’incontro terribile, e la poca difesa che quello aveva fatta quando egli l’assalì, finalmente la morte della femmina e dei figliuoli1. Poi disse: «Ora voglio passare il fiume e andare verso Levante». L’Armeno sentita questa decisione, lo consigliò di molte cose, ed in fine, come dotta persona, gli diè tale avviso:

«Ciò non fare, imperocchè ella non è buona via. In questa Tartaria bassa non è altra gente che questi maledetti inimici di Dio, della qual genia ne troveresti più andando verso tramontana; ma da queste montagne in giù verso ponente non ne abbiamo, perchè vi abitano de’ battaglieri che la consumano cogl’ingegni e saette, e co’ cani. Aggiungi che sono grandissime selve e laghi d’acqua che durano più di quattrocento miglia. Per la qual cosa meglio sarà tornare in Armenia per mare. In questo modo noi andremo in Tarlaria bassa, dove per la morte del gigante ti sarà fatto grande onore, e ti faranno portare in Armenia, conciossiachè, volendo andare agli Alberi del Sole, sia questa la via. Il Grande Alessandro vi andò per Soria, per l’Asia e per l’India: e furono quelli del mare Indico che gl’insegnarono a trovare gli Alberi del Sole e della Luna. Dunque andiamo in Armenia, dove, come nell’India, vedrai molti nobilissimi paesi, ed infinite città abitate da’ Cristiani e Saraceni, ed insieme ne troverai miglior via per la Soria e per la grande regione di Media; laddove, andando tu per la via che dici,

  1. Il Guerino al Caucaso! A chi non rivela quest’azione il più sublime della poesia di quel secolo maraviglioso? Al principiare delle sue avventure eccolo già condotto in quella regione piena di maraviglie, là ove torreggiano scoscese rupi e