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Per me non oso io chiedere
La pace a te rapita:
Estremo dono accordami
Vederti, e uscir di vita.
Se l’ira tua non placasi
Al disperato oggetto;
Dell’inflessibil Atropo
Avrai più duro il petto.
Forse gli Dii ti sciolgono,
Perchè spergiuro io fui?
Ah no: se a te mi rendono,
Non ti vorran d’altrui.
Obblía le antiche ingiurie
Giunon regina, e moglie,
E vergognoso ai talami
Il gran Tonante accoglie.