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Ma i giusti Dii svelarono
     Lo scellerato arcano,
     Ch’io dalle infide tenebre
     Sperai protetto invano.

Dai pianti tuoi principio
     Ebbe la nostra pena.
     Ahi Citerea medesima
     Potea valerli appena!

Il Nume suo, che m’agita,
     In testimonio io chiamo.
     Da quel momento orribile
     Sei vendicata: io t’amo.

E già due volte uscirono
     L’ore all’usato corso;
     Nè cibo, o sonno ai languidi
     Membri recò soccorso.